Scrivere… mi è stato insegnato che lo si fa solo per due motivi. Come lista di qualcosa di cui ricordarsi o per emozioni. Oggi proverò a scrivere per il secondo motivo. Emozioni… un raccoglitore pieno dei nostri pensieri belli o meno belli ma sempre nostri, scriverò delle mie emozioni, quelle provate in una faggeta, in cima ad una montagna, dinanzi ad un camino come conclusione di una giornata di lavoro, Si di lavoro perché il volontariato è lavoro. per chi non avesse ancora capito anche io sono un volontario del parco d’Abruzzo Lazio e Molise. Tanti asseriscono che il volontariato tolga lavoro e quindi non lo condividono, probabilmente non hanno mai indossato un qualche cosa che li identifichi agli occhi di tutti come volontari. Essere volontari ti autorizza
ciò comporta distruzioni. Non pretendo che tutti siano volontari ma che almeno si comportino da volontari. È bene si, essere volontari è un modo di vivere la natura diverso da quello di andare in montagna come gita domenicale. I volontari si arrabbiano quando vedono maltrattato il proprio mondo, non si accontentano di passeggiare in montagna semplicemente guardando ciò che li circonda, loro vogliono viverla la montagna e per viverla devono imparare ad ascoltarla. Per ora devo fermarmi altrimenti iniziano i vaneggiamenti. Buona montagna a tutti e grazie Inachis.
venerdì 28 novembre 2008
Scrivere per Emozioni
di Luigi La Mura
giovedì 27 novembre 2008
Per la diffusione della cultura del volontariato nella scuola, ovvero il coraggio di sperimentare e la gioia di condividere
della prof.ssa Giuseppina Di Guida
.: Chi è la Professoressa Giuseppina Di Guida
Esperta in Cooperative Learning, coordinatrice di Scuole Aperte per il L.S.S. “Renato Caccioppoli” di Napoli. progettista di percorsi di inclusione e partecipazione sociale, componente del Comitato Scientifico sul volontariato all’interno del gruppo di lavoro Scuole Aperte istituito c/o l’Assessorato Regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Campania.

Esperta in Cooperative Learning, coordinatrice di Scuole Aperte per il L.S.S. “Renato Caccioppoli” di Napoli. progettista di percorsi di inclusione e partecipazione sociale, componente del Comitato Scientifico sul volontariato all’interno del gruppo di lavoro Scuole Aperte istituito c/o l’Assessorato Regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Campania.

Provate ad immaginare una scuola collocata in un quartiere ad alto rischio psico-sociale come ce ne sono tante nella periferia di Napoli, una popolazione studentesca di oltre 1000 studenti con un tasso di dispersione scolastica pari al 14%, un collegio dei docenti preoccupato di non riuscire più a governare il processo educativo, ma al tempo stesso rigidamente ancorato ai saperi strettamente disciplinari. La classe vista come fortino da difendere dai “nemici esterni” e paradossalmente dagli stessi alunni che vi fanno parte, quando questi ultimi si rivelano portatori di emozioni ed esperienze che non rientrano nell’ordinaria prassi didattica dell’istituto. Il fortino viene ben difeso, ma le aule si svuotano. Assenteismo, sabotaggi, perdita di interesse, allentamento dei legami, dispersione di esistenze e di saperi…..
Provate ora ad immaginare quella stessa scuola alcuni anni dopo. Molti penseranno che quella scuola non esista più: chiusa per mancanza di iscritti, per inagibilità permanente della struttura, oppure nella migliore delle ipotesi ripiegata su se stessa per cercare di sopravvivere nonostante gli insuccessi formativi
Eppure non è andata così. Cambiare rotta si può. Quello che è stato realizzato al L.S.S. “Renato Caccioppoli” di Napoli con il progetto Volontari si diventa si può definire tecnicamente “un’azione di sistema” ben riuscita. Io preferisco provare a spiegarlo partendo da un’affermazione del filosofo francese E. Morin: “Ciò che non può essere iscritto in un programma, può essere animato solo da entusiasmo educativo”( Le teste ben fatte, 2000).Cambiare rotta si può. Con il coraggio e l’entusiasmo di
Provate ora ad immaginare quella stessa scuola alcuni anni dopo. Molti penseranno che quella scuola non esista più: chiusa per mancanza di iscritti, per inagibilità permanente della struttura, oppure nella migliore delle ipotesi ripiegata su se stessa per cercare di sopravvivere nonostante gli insuccessi formativi
Eppure non è andata così. Cambiare rotta si può. Quello che è stato realizzato al L.S.S. “Renato Caccioppoli” di Napoli con il progetto Volontari si diventa si può definire tecnicamente “un’azione di sistema” ben riuscita. Io preferisco provare a spiegarlo partendo da un’affermazione del filosofo francese E. Morin: “Ciò che non può essere iscritto in un programma, può essere animato solo da entusiasmo educativo”( Le teste ben fatte, 2000).Cambiare rotta si può. Con il coraggio e l’entusiasmo di
VOLER ANDARE OLTRE GLI AMBITI STRETTAMENTE DISCIPLINARI
VOLERSI AVVENTURARE IN “LUOGHI” FORSE ANCORA POCO FAMILIARI
PER OCCUPARE INSIEME SPAZI INESPLORATI DI INTERDIPENDENZA SCOLASTICA E SOCIALE.
VOLERSI AVVENTURARE IN “LUOGHI” FORSE ANCORA POCO FAMILIARI
PER OCCUPARE INSIEME SPAZI INESPLORATI DI INTERDIPENDENZA SCOLASTICA E SOCIALE.
..possono restare un mucchio di mattoni…..
“Volontari si diventa” è un percorso di educazione alla cittadinanza attiva che individua nel volontariato una risorsa straordinaria, capace di produrre cambiamenti profondi nei comportamenti degli studenti, nella scuola e nello stato sociale grazie alla diffusione dei suoi specifici valori quali la partecipazione, la responsabilità, la solidarietà, la cooperazione per il bene comune e l’ interesse generale. Circa 150 studenti appartenenti alle fasce deboli, con particolare riguardo al livello di scolarità dei genitori e al rischio di esclusione culturale e sociale, hanno potuto seguire nel 2007/08 il percorso formativo che è stato sperimentato con successo dal Liceo “Caccioppoli” già nella precedente annualità di Scuole Aperte. La rete nata tra quattro scuole della Regione Campania in relazione a questo specifico progetto si è rivelata uno strumento insostituibile per la diffusione della cultura del volontariato presso i giovani. Essa, infatti, ha reso possibile quelli che a mio avviso risultano essere i principali punti di forza della proposta formativa, ovvero la socializzazione delle conoscenze tra gruppi di studenti provenienti da luoghi e contesti culturali diversi, il rafforzamento dei legami tra i pari e di tipo intergenerazionale e la sinergia tra le istituzioni per rendere più strutturata la collaborazione tra le scuole campane e le aree protette della nostra Regione.
Il percorso formativo
L’aggregazione sociale, il riconoscimento della scuola come luogo di promozione umana e culturale degli studenti, l’interiorizzazione del valore della cittadinanza attiva sono le finalità principali del progetto Volontari si diventa. L’ iniziativa è pertanto articolata in due momenti principali. Si inizia con la formazione in aula, utilizzando le strategie del cooperative learning.. Alle ore dedicate alla formazione teorica si alternano esperienze di stage presso associazioni attive sul territorio. Ogni incontro viene preparato nei minimi dettagli. In particolare quest’anno il liceo “Caccioppoli” ha organizzato una giornata di animazione denominata “Clowns per un Carnevale solidale” a favore dei piccoli ospiti extracomunitari della “Casa del bambino” gestita dai Padri Comboniani.
Sono stati inoltre realizzati due stage di formazione al volontariato ambientale nelle aree protette ( nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) per un totale di 4 giorni di attività articolate in: conoscenza del territorio, azioni di volontariato, socializzazione tra gruppi di pari, solidarietà con la popolazione locale., attività di interpretazione ambientale, esperienze di Teatro Natura.
Al termine del percorso formativo verrà data anche quest’anno agli allievi la possibilità di svolgere qualificate azioni di volontariato ambientale partecipando ad uno dei cinque campi estivi all’interno dei due parchi partner del progetto della durata di una o due settimane, organizzati in collaborazione con l’ associazione Vol.un.t.a.s. (Volontari Under 18 Transumanze attive e Solidali) e con l’associazione Archeocampus.
Sono stati inoltre realizzati due stage di formazione al volontariato ambientale nelle aree protette ( nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) per un totale di 4 giorni di attività articolate in: conoscenza del territorio, azioni di volontariato, socializzazione tra gruppi di pari, solidarietà con la popolazione locale., attività di interpretazione ambientale, esperienze di Teatro Natura.
Al termine del percorso formativo verrà data anche quest’anno agli allievi la possibilità di svolgere qualificate azioni di volontariato ambientale partecipando ad uno dei cinque campi estivi all’interno dei due parchi partner del progetto della durata di una o due settimane, organizzati in collaborazione con l’ associazione Vol.un.t.a.s. (Volontari Under 18 Transumanze attive e Solidali) e con l’associazione Archeocampus.

Metodologie utilizzate
Il percorso formativo in aula proposto agli “apprendisti volontari” parte dalla riflessione su se stessi, sulle proprie aspettative di vita, nonché da una conoscenza più approfondita di alcune delle principali forme di espressione della solidarietà sul proprio territorio. Attraverso la metodologia del Cooperative Learning gli studenti interiorizzano alcune specifiche “competenze” ed “abilità” sociali, che li mettono in condizione di operare con maggiore successo sia all’interno del contesto scolastico che nel contesto esterno alla scuola.
Il lavoro costante sull’alunno, sui suoi interessi e sulle dinamiche relazionali all’interno del gruppo di riferimento è il filo conduttore dell’intero percorso. Ciò nell’ottica di lavorare in modo privilegiato sui ragazzi stessi, sui legami con i loro compagni, come una delle forme di prevenzione e lotta alla dispersione scolastica. Solo dopo aver adeguatamente motivato il gruppo di giovani volontari ed aver costruito con loro una matrice identitaria comune viene messa in atto una formula pedagogica molto innovativa che abbiamo denominato alternanza scuola-volontariato. Le abilità sociali e le conoscenze ambientali sulle aree protette acquisite in aula sono poi “verificate” e messe in pratica durante quattro giorni di intensa attività formativa ed esperienziale con tutte le scuole della rete. Incontri con operatori che lavorano nei parchi, azioni di volontariato, esplorazione del territorio, attività di interpretazione ambientale, esperienze di Teatro Natura sono solo alcuni degli aspetti caratterizzanti tale fase.
Il lavoro costante sull’alunno, sui suoi interessi e sulle dinamiche relazionali all’interno del gruppo di riferimento è il filo conduttore dell’intero percorso. Ciò nell’ottica di lavorare in modo privilegiato sui ragazzi stessi, sui legami con i loro compagni, come una delle forme di prevenzione e lotta alla dispersione scolastica. Solo dopo aver adeguatamente motivato il gruppo di giovani volontari ed aver costruito con loro una matrice identitaria comune viene messa in atto una formula pedagogica molto innovativa che abbiamo denominato alternanza scuola-volontariato. Le abilità sociali e le conoscenze ambientali sulle aree protette acquisite in aula sono poi “verificate” e messe in pratica durante quattro giorni di intensa attività formativa ed esperienziale con tutte le scuole della rete. Incontri con operatori che lavorano nei parchi, azioni di volontariato, esplorazione del territorio, attività di interpretazione ambientale, esperienze di Teatro Natura sono solo alcuni degli aspetti caratterizzanti tale fase.
Linee di sviluppo del progetto
Un risultato che non ci aspettavamo in fase di programmazione è stato il constatare che le comunità locali dei due parchi coinvolti hanno spontaneamente costruito una propria rete di supporto organizzativo e logistico ai volontari in arrivo da Napoli. L’accoglienza ricevuta a S. Maria di Castellabate (Cilento) e Villetta Barrea (Abruzzo) ci ha stupiti e meravigliati e ci ha fatto identificare un nuovo elemento di forza di questo progetto: la solidarietà nella solidarietà!
La Campania è la seconda regione italiana per superficie protetta. Eppure…molto c’è ancora da fare per costruire una cultura ambientale diffusa e praticata. L’inserimento della scuola in un sistema formativo integrato, inteso come patto-alleanza pedagogica tra scuola ed extrascuola ( l’associazionismo, le istituzioni locali e i Parchi Nazionali) consentirà ai giovani volontari di partire nei prossimi mesi per i campi estivi di volontariato. La scuola può trovare nei parchi un immenso patrimonio di conoscenze, saperi ed esperienze. I parchi possono veder potenziata la loro azione attraverso la collaborazione con i volontari.
Ripulire, segnare e mettere in sicurezza un sentiero, segnalare incendi, supportare le guardie dei parchi nei loro compiti quotidiani, dare informazioni ai turisti, così come anche semplicemente animare con la loro presenza la vita dei piccoli borghi rurali o montani disseminati nei nostri parchi…..sono solo alcune delle attività che possono svolgere con entusiasmo i volontari. Ma molte altre se ne potrebbero elencare e altrettante sono tutte da inventare
La Campania è la seconda regione italiana per superficie protetta. Eppure…molto c’è ancora da fare per costruire una cultura ambientale diffusa e praticata. L’inserimento della scuola in un sistema formativo integrato, inteso come patto-alleanza pedagogica tra scuola ed extrascuola ( l’associazionismo, le istituzioni locali e i Parchi Nazionali) consentirà ai giovani volontari di partire nei prossimi mesi per i campi estivi di volontariato. La scuola può trovare nei parchi un immenso patrimonio di conoscenze, saperi ed esperienze. I parchi possono veder potenziata la loro azione attraverso la collaborazione con i volontari.
Ripulire, segnare e mettere in sicurezza un sentiero, segnalare incendi, supportare le guardie dei parchi nei loro compiti quotidiani, dare informazioni ai turisti, così come anche semplicemente animare con la loro presenza la vita dei piccoli borghi rurali o montani disseminati nei nostri parchi…..sono solo alcune delle attività che possono svolgere con entusiasmo i volontari. Ma molte altre se ne potrebbero elencare e altrettante sono tutte da inventare
Le azioni svolte dalle scuole della rete:
1. L.S.S. “Renato Caccioppoli”, scuola capofila , Napoli:
implementazione e diffusione del progetto di formazione al volontariato nella Regione Campania, stipula dei protocolli d’intesa con i Parchi Nazionali per la realizzazione di esperienze formative e dei campi di volontariato, creazione della rete tra scuole, progettazione e coordinamento didattico tra i 4 istituti della rete, organizzazione di due stage di alternanza scuola-volontariato (nel Parco d’Abruzzo e nel Parco del Cilento), attivazione di due moduli formativi
2. I.T.C. “Mario Pagano”, Napoli:
attivazione di un modulo formativo
3. I.C. “Lettieri”, Stio (Salerno):
attivazione di un modulo formativo, collaborazione all’accoglienza dei volontari provenienti da Napoli c/o il Centro di Educazione Ambientale di Stio
4. I.C. “L. Guercio”, S.Maria di Castellabate (Salerno):
attivazione di un modulo formativo , collaborazione all’organizzazione dello stage di 2 gg. nel Cilento
Azioni svolte dai partner del progetto di formazione al volontariato :
Parco Nazionale d’ Abruzzo, Lazio e Molise : stage di formazione al volontariato ambientale con operatori qualificati del parco, campi estivi di volontariato
Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano: attività di volontariato nel territorio di S. Maria di Castellabate e di Stio, collaborazione con le guide del Parco
Associazione di volontariato “Vol.un.t.a.s.” : tutoraggio e animazione dei gruppi di giovani volontari durante i campi estivi
Associazione “La casa del bambino”- Padri Comboniani : azioni di volontariato a beneficio di bambini extracomunitari frequentanti l’asilo e la scuola elementare (Liceo Caccioppoli”)
Associazione “Libera, nomi e numeri contro le mafie”: azioni di volontariato c/o la bottega dei prodotti di Libera Terra (Istituto Pagano), incontro con gli studenti del Liceo caccioppoli nell’ambito del cineforum sui diritti negati
Associazione “Archeocampus”: organizzazione di attività di scavo archeologico e di valorizzazione del patrimonio storico-ambientale
Altri partner coinvolti: Amnesty International, Comunità di Sant’Egidio, Legambiente, Asia –onlus, Ente Nazionale Sordi, Caritas diocesana., associazione “La quercia”.
Strumenti di comunicazione utilizzati
mercoledì 26 novembre 2008
Pensieri confusi... sul mondo...
di Francesca Giannetti
Dice questo Muriel Barbery nell’eleganza del riccio…. Cos’è un albero se non assoluta bellezza, perfezione di ingegneria cellulare, meccanica e molto altro…
Delle volte osservando un paesaggio scolpito dal passare degli anni, dall’evoluzione, mi sento come un punto invisibile scritto in bianco su una pagina bianca… quindi un niente.
Ma poi mi dico che faccio parte di tutto questo…
La maestosità della bellezza naturale a volte ci fa sentire piccoli piccoli, ma il pensiero di far parte di tutto questo mi riempie di gioia… e mi fa sentire grande!
Passeggiare in un bosco, rappresenta per me la massima espressione di libertà di movimento e di pensiero… così come veleggiare verso l’orizzonte in mare…
Sento una forza dentro quando gli elementi naturali mi stanno vicino… quando riesco ad oltrepassare il limite della vita standard di tutti i giorni… quando il silenzio mi pervade la mente… perché è anche quello che ci manca durante la vita frenetica di tutti i giorni.
Poter aiutare questo mondo ad evolversi nella giusta naturalità delle cose può essere un'utopia, ma il fatto di poter fare piccoli gesti per raggiungere questo fine è qualcosa che si può fare…

Poter fare qualcosa per tutelarli è quello che farò nel rispetto della natura, della scienza e di me stessa… O almeno è quello mi propongo di fare.
.: Foto
Le foto sono numerate dall'altro verso il basso
Foto 1 e Foto 2: Usa-California Muir Woods- National Monument National Park Service Department of Interior. Quella che sto abbracciando è una sequoia.
Foto 3 In barca a Vela verso l'Isola d'Elba Parco dell'Arcipelago Toscano.
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lunedì 24 novembre 2008
Un grande saluto a tutti!
Ciao a tutti!!
Stavolta è Claudia a scrivere sul grande diario! Filippo, Stefania e Francesca mi hanno stimolato i ricordi.. E di ricordi ne ho davvero tanti.. 2 settimane sono lunghe e soprattutto intense! Mi viene da pensare al Casone, la “magica” casa dei volontari, ma anche a tutte le altre “casette” ovvero l’ostello di San Donato Val di Comino, la piccina foresteria di Bisegna che sembra proprio un piccolo nido, quella di Val Fondillo, dove ho dormito invece nel mio turno di settembre… e con questi “nidi” mi viene da pensare alle persone con cui li ho condivisi, al risveglio nei sacchi a pelo, ai colori della mattina, del tramonto, alle stelle cadenti…
Ma non sono solo ricordi, l’esperienza di quest’estate mi ha cambiato molto, ha lasciato un segno indelebile! Le attività che ogni giorno svolgevamo a ruota sono state tra le più svariate, devo dire che ho imparato davvero tante cose..
Ma penso che la cosa che si “impara” meglio, sia lo stare in mezzo agli altri e in mezzo alla natura… questo volontariato naturalistico infatti l’ho vissuto prima di tutto come un volontariato per se stessi! Perché per fare qualcosa per l’ambiente che ci circonda, penso che la prima azione da fare sia iniziare a collocarcisi al meglio! E collocarcisi insieme agli altri, imparare a condividere le più piccole sensazioni, vuol dire rendersi conto della realtà che ci circonda, prendere coscienza della natura che ci ospita.. e penso aiuti molto anche l’interazione con le persone che vivono tutto l’anno in un ambiente molto particolare come è quello della montagna!
L’ultimo giorno, dopo una lunga ed entusiasmante escursione insieme a gran parte del gruppo, abbiamo fatto una notturna insieme alle guide del parco.. penso che quelli siano stati i momenti più significativi per me, i momenti in cui ho sentito questo forte senso di appartenenza alle montagne che mi avevano avvolto durante quelle due settimane, e alle persone con cui nel giro di pochi giorni avevo preso tanta confidenza.. eravamo molto stanchi e la notturna è stata motivo di rilassamento pieno… mentre camminavamo al buio, tutti i nostri sensi erano liberi di funzionare come non li facciamo funzionare in genere: non solo guardare, bensì anche ascoltare, toccare, annusare.. e al buio, l’esperimento non può che riuscire bene! La notte è la notte… e la notte nel bosco? Magia! abbiamo percorso alcuni tratti tenendoci per mano, chiudevo gli occhi, non avevano motivo di rimanere aperti, mi fidavo ciecamente di chi stava davanti a me che a sua volta si fidava ciecamente di chi stava davanti a lui.. e i miei piedi riuscivano tranquillamente a “tastare” ciò su cui andavano a poggiare! é stata un’esperienza magnifica!! E gli ingredienti della pozione si trovavano semplicemente vicino a me, intorno a me e dentro di me..
Ciao Angelo, Luigi, Greta, Cristina, Fabrizio, Nicola, Sabrina, Valentina, Stefania, Francesca, Emanuela, Alessandro, Paola, Filippo, Simone, Ranieri, Mara, Fabrizio, Nicola, Moreno!! Continuiamo a scrivere su questo diario così come abbiamo fatto sul diario del Casone! E ciao anche a tutti gli altri volontari che riporteranno le proprie emozioni! A presto!
Claudia
Stavolta è Claudia a scrivere sul grande diario! Filippo, Stefania e Francesca mi hanno stimolato i ricordi.. E di ricordi ne ho davvero tanti.. 2 settimane sono lunghe e soprattutto intense! Mi viene da pensare al Casone, la “magica” casa dei volontari, ma anche a tutte le altre “casette” ovvero l’ostello di San Donato Val di Comino, la piccina foresteria di Bisegna che sembra proprio un piccolo nido, quella di Val Fondillo, dove ho dormito invece nel mio turno di settembre… e con questi “nidi” mi viene da pensare alle persone con cui li ho condivisi, al risveglio nei sacchi a pelo, ai colori della mattina, del tramonto, alle stelle cadenti…
Ma non sono solo ricordi, l’esperienza di quest’estate mi ha cambiato molto, ha lasciato un segno indelebile! Le attività che ogni giorno svolgevamo a ruota sono state tra le più svariate, devo dire che ho imparato davvero tante cose..
Ma penso che la cosa che si “impara” meglio, sia lo stare in mezzo agli altri e in mezzo alla natura… questo volontariato naturalistico infatti l’ho vissuto prima di tutto come un volontariato per se stessi! Perché per fare qualcosa per l’ambiente che ci circonda, penso che la prima azione da fare sia iniziare a collocarcisi al meglio! E collocarcisi insieme agli altri, imparare a condividere le più piccole sensazioni, vuol dire rendersi conto della realtà che ci circonda, prendere coscienza della natura che ci ospita.. e penso aiuti molto anche l’interazione con le persone che vivono tutto l’anno in un ambiente molto particolare come è quello della montagna!
L’ultimo giorno, dopo una lunga ed entusiasmante escursione insieme a gran parte del gruppo, abbiamo fatto una notturna insieme alle guide del parco.. penso che quelli siano stati i momenti più significativi per me, i momenti in cui ho sentito questo forte senso di appartenenza alle montagne che mi avevano avvolto durante quelle due settimane, e alle persone con cui nel giro di pochi giorni avevo preso tanta confidenza.. eravamo molto stanchi e la notturna è stata motivo di rilassamento pieno… mentre camminavamo al buio, tutti i nostri sensi erano liberi di funzionare come non li facciamo funzionare in genere: non solo guardare, bensì anche ascoltare, toccare, annusare.. e al buio, l’esperimento non può che riuscire bene! La notte è la notte… e la notte nel bosco? Magia! abbiamo percorso alcuni tratti tenendoci per mano, chiudevo gli occhi, non avevano motivo di rimanere aperti, mi fidavo ciecamente di chi stava davanti a me che a sua volta si fidava ciecamente di chi stava davanti a lui.. e i miei piedi riuscivano tranquillamente a “tastare” ciò su cui andavano a poggiare! é stata un’esperienza magnifica!! E gli ingredienti della pozione si trovavano semplicemente vicino a me, intorno a me e dentro di me..
Ciao Angelo, Luigi, Greta, Cristina, Fabrizio, Nicola, Sabrina, Valentina, Stefania, Francesca, Emanuela, Alessandro, Paola, Filippo, Simone, Ranieri, Mara, Fabrizio, Nicola, Moreno!! Continuiamo a scrivere su questo diario così come abbiamo fatto sul diario del Casone! E ciao anche a tutti gli altri volontari che riporteranno le proprie emozioni! A presto!
Claudia
sabato 22 novembre 2008
Dal mio diario al diario di Inachis
di Francesca Giannetti
La giornata che descriverò è quella del 18 agosto 2008, quando con Valentina ed Alessandro siamo saliti sul Monte Marsicano. I miei piedi si ricordano ancora quella salita... ma arrivati in cima... si è potuto osservare un incredibile visione della "bellezza"!!!
..Ecco qui le pagine del mio diario...
Sono giornate intense quelle che si vivono al Casone Antonucci, casa dei volontari del Parco Nazionale d’Abruzzo.
La sveglia suona sempre fra le 5.50 e le 7.00, raramente si riesce a strappare mezz’ora in più di sonno.
Le giornate sono intense c’è sempre qualcosa da fare. Se ti mandano ad un museo lo prendi come riposo… anche se ultimamente al museo dell’Acqua passano un sacco di persone.
Una bella esperienza, contornata da paesaggi spettacolari, anche se la stanchezza si fa sentire.
Ieri io, Valentina ed Alessandro siamo stati mandati in “gita” sul Monte Marsicano.
Altro che “gita” è stata una sfacchinata, 1300 metri di dislivello, 8 ore e mezza di cammino, fra salita e discesa, il sentiero era tutto al sole, e passava non sulle linee di pendenza, ma le tagliava tutte, una sfida arrivare su in cima, ma ripagata dallo splendido paesaggio. Tutto il parco ai nostri piedi, il silenzio e la forza di questa Terra che si poteva respirare a pieni polmoni.
4 Corvi imperiali ci hanno fatto compagnia sulla cima. È stato uno spettacolo senza parole.
Vi lascio anche con un video... che non è un gran che... ma oltre alle foto è uno dei ricordi di quella giornata...
venerdì 21 novembre 2008
Giornata tipo a San Donato Val di Comino
di Stefania Pinotti
Insieme a due altre ragazze (Valentina e Claudia, che saluto) dovevo continuare l'opera di “riabilitazione” del Museo Geologico e dell'ostello lì accanto, cominciata da altri volontari della nostra pattuglia.
La sveglia era libera..per me quindi significava aver già gli occhi spalancati prima delle 6!! (non so' perché per tutte le due settimane che ho fatto la volontaria, dormivo dalle 3 alle 6 ore a notte!). Davo una contatina ai rintocchi del campanile per verificare che non fosse troppo presto e poi cominciavo a vagare per l'ostello e per il museo, finché non si svegliavano anche le mie colleghe...Al mattino il museo era chiuso, quindi andavamo per sentieri, per controllare che fosse tutto ok..o meglio io ci provavo: la prima volta, al bivio tra i due sentieri, i miei fidati scarponi turchesi e lilla hanno deciso di abbandonarmi lì (dopo un'onorata carriera di anni e anni), sul cucuzzolo del paese tutto discese e ciottoli scivolosi.. diciamo che il ritorno all'ostello e' stato per me un'esperienza “mistica” (credo di avere inventato parecchie imprecazioni sconosciute al genere umano..) il tutto cercando di mantenere una certa nonchalance, visto che indossavo la maglia del parco e dovevo continuare a salutare sorridendo le persone che incontravo!!
Ma il giorno dopo son riuscita a percorrere un sentiero e devo dire che è stato molto bello e ne è valsa la pena di sopportare i “doloretti” che mi sono procurata il dì precedente.
Al pomeriggio ci dividevamo i compiti: chi puliva e sistemava in giro e chi apriva il museo.
Il Museo Geologico a me piaceva da morire, per quanto ricordi ben poco di scienze della terra, studiata ai tempi del liceo, e quindi non e' che lo potessi apprezzare appieno.
È pieno di cose interattive, ma le usavo solo per poterle spiegare ai bambini, mica perché mi ci divertivo...pieno di giornali di natura e scienze...ma li leggevo solo
ehm si lo so'..sono una campionessa di arrampicata..sugli specchi!!
Dote che però si è rivelata molto utile per rispondere alle domande di turisti ecc! Il volontariato per la natura aguzza le vostre doti ;)
La sera poi si faceva la spesa, si cenava e poi si riapriva il museo. Una volta chiuso il museo andavamo al forno a mangiare le brioche calde: il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise comprende anche centri abitati, quindi tra i nostri compiti c'era anche quello di interagire con le persone del luogo, mica uscivamo così per divertirci!! Era per una nobile causa!!
(Ve l'ho detto che mi arrampico bene sugli specchi!)
Devo dire che lì a San Donato le persone sono poco abituate alla presenza dei volontari, quindi i primi giorni ci guardavano come degli alieni, ma poi sono stati tutti molto gentili, chi veniva al museo era molto loquace e ci raccontava di tutto..in realtà ho notato che in questi musei parlano più i visitatori che noi!!
Eh vabè adesso smetto e lascio un po' di spazio anche agli altri.
Buona navigazione su inachis!
Foto: due foto di San Donato Val di Comino (foto di Stefania Pinotti)
Per contattare Inachis.org scrivi un e-mail a info@inachis.org
martedì 18 novembre 2008
Pensieri Felici
di Stefania Pinotti
Che dire..avete presente quando siete innamorati e felici, vi si stampa sulla faccia un sorriso idiota e volete a tutti i costi che anche chi vi sta vicino sia felice come voi? Ecco questo è l'unico esempio che mi viene in mente per rendere l'idea di cosa provo quando parlo a qualcuno di quest'esperienza. Certo, potrei parlare del sentirsi utili per qualcuno, della piccola soddisfazione di aver migliorato l'ambiente (seppur in micro-microscopica parte), della sensazione di sentirsi in famiglia in mezzo a persone sconosciute fino al giorno prima..ma alla fine mi vengono in mente solo ricordi 'pratici' come quando sono andata a dormire e sono scoppiata improvvisamente a ridere perchè mi era venuto in mente un fatto buffo della giornata e chi condivideva con me la camera, ha fatto lo stesso, invece di prendermi per idiota, perchè sapeva il motivo della mia risata. Oppure come le 1000 versioni diverse di sugo col tonno, provato perfino sull'anguria (una cosa tremenda, che non consiglio a nessuno, nata da una collisione accidentale di ingredienti in frigorifero). Oppure il ritrovarsi la sera a raccontarsi tutto quello che i turisti ci hanno domandato: da "Mi scusi, a che ora passano i lupi?"a '"Belle le piastrelle di questo museo, secondo lei quanto le hanno pagate?" fino a "Ma poi l'oasi della foca (!!!)l'hanno più aperta?". Oppure quando una sera ho continuato a salutare le persone anche se ero in "borghese" e quindi sembravo semplicemente una pazza. Oppure quando mi hanno "insultata" tutti perchè ho avuto la fortuna di imbattermi in una lince dell'oasi faunistica ed ho potuto farle pure una bella foto da vicino. O quando ho cercato di farmi adottare per poter rimanere per sempre lì. Che dire poi del "diario di bordo" in cui scrivere le no
...E poi alla fine di tutto, saluti e baci, pensi che come al solito queste persone speciali non le sentirai più, come capita con gli amici conosciuti in vacanza e invece tempo di tornare a casa, hai già contattato tutti, per consolare chi e' partito in lacrime, per fare due battute, per sapere chi e' già arrivato e poi, ripresi i ritmi quotidiani, ancora email 'collettive' in cui magari non si sa che dire e ci si limita a un "buona settimana" o "qui tutto bene, quando ritorniamo al Parco?" o "Non ho tempo per scrivervi, ma vi penso sempre.." Giusto per la voglia di sentirsi ancora e mantenersi in contatto.
Devo aggiungere altro? Sì: quando lo rifacciamo? ;)
Foto: In alto Stefania Pinotti a Forca Resuni (Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise)
In basso la Lince della Riserva Faunistica di Civitella Alfedena (Foto di Stefania Pinotti)
Per contattare Inachis.org scrivi un e-mail a info@inachis.org
domenica 16 novembre 2008
Il primo saluto ad Inachis
di Filippo Caramelli
Le Foto
In alto: Filippo Caramelli al Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise durante un turno di sorveglianza al rifugio della Liscia
In basso: un panorama foto di Filippo Caramelli
Per contattare inachis scrivi un e-mail a info@inachis.org
martedì 11 novembre 2008
Benvenuti su Inachis.org

Che cosè Inachis?? E' un grande diario on-line.
Un contenuto di emozioni, esperienze, sensazioni, di persone che hanno già vissuto o hanno intenzione di vivere l'avventura del Volontariato naturalistico.
L'idea di aprire questo spazio nasce come prosieguo da un'esperienza di 4 ragazzi all'interno del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise.
Inachis racchiuderà dentro il suo "bozzolo" sentimenti che racconteranno come è il Volontariato.
Non quello astratto ma il reale vissuto di ogni singola persona che vorrà apportare il proprio contributo.
Inachis non si vuole sostituire all'esperienza reale, cercherà soltanto di raccontare le nostre emozioni… sperando di riuscire a condividere con quante più persone possibile questo modo di Vivere!!! Per adesso un saluto a tutti, e buon viaggio con Inachis.org!!!!
Per contattare inachis scrivi un email a info@inachis.org
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