di Stefania Pinotti
Insieme a due altre ragazze (Valentina e Claudia, che saluto) dovevo continuare l'opera di “riabilitazione” del Museo Geologico e dell'ostello lì accanto, cominciata da altri volontari della nostra pattuglia.
La sveglia era libera..per me quindi significava aver già gli occhi spalancati prima delle 6!! (non so' perché per tutte le due settimane che ho fatto la volontaria, dormivo dalle 3 alle 6 ore a notte!). Davo una contatina ai rintocchi del campanile per verificare che non fosse troppo presto e poi cominciavo a vagare per l'ostello e per il museo, finché non si svegliavano anche le mie colleghe...Al mattino il museo era chiuso, quindi andavamo per sentieri, per controllare che fosse tutto ok..o meglio io ci provavo: la prima volta, al bivio tra i due sentieri, i miei fidati scarponi turchesi e lilla hanno deciso di abbandonarmi lì (dopo un'onorata carriera di anni e anni), sul cucuzzolo del paese tutto discese e ciottoli scivolosi.. diciamo che il ritorno all'ostello e' stato per me un'esperienza “mistica” (credo di avere inventato parecchie imprecazioni sconosciute al genere umano..) il tutto cercando di mantenere una certa nonchalance, visto che indossavo la maglia del parco e dovevo continuare a salutare sorridendo le persone che incontravo!!
Ma il giorno dopo son riuscita a percorrere un sentiero e devo dire che è stato molto bello e ne è valsa la pena di sopportare i “doloretti” che mi sono procurata il dì precedente.
Al pomeriggio ci dividevamo i compiti: chi puliva e sistemava in giro e chi apriva il museo.
Il Museo Geologico a me piaceva da morire, per quanto ricordi ben poco di scienze della terra, studiata ai tempi del liceo, e quindi non e' che lo potessi apprezzare appieno.
È pieno di cose interattive, ma le usavo solo per poterle spiegare ai bambini, mica perché mi ci divertivo...pieno di giornali di natura e scienze...ma li leggevo solo
ehm si lo so'..sono una campionessa di arrampicata..sugli specchi!!
Dote che però si è rivelata molto utile per rispondere alle domande di turisti ecc! Il volontariato per la natura aguzza le vostre doti ;)
La sera poi si faceva la spesa, si cenava e poi si riapriva il museo. Una volta chiuso il museo andavamo al forno a mangiare le brioche calde: il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise comprende anche centri abitati, quindi tra i nostri compiti c'era anche quello di interagire con le persone del luogo, mica uscivamo così per divertirci!! Era per una nobile causa!!
(Ve l'ho detto che mi arrampico bene sugli specchi!)
Devo dire che lì a San Donato le persone sono poco abituate alla presenza dei volontari, quindi i primi giorni ci guardavano come degli alieni, ma poi sono stati tutti molto gentili, chi veniva al museo era molto loquace e ci raccontava di tutto..in realtà ho notato che in questi musei parlano più i visitatori che noi!!
Eh vabè adesso smetto e lascio un po' di spazio anche agli altri.
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Foto: due foto di San Donato Val di Comino (foto di Stefania Pinotti)
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